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dal 2004

Le Vie dei Medici, il progetto didattico

Nato nel 2004 nella Fondazione del Conservatorio Accademia S. Annunziata di Empoli, riceve l’accreditamento UNESCO del 2013, e viene segnalato BEST PRACTICE nel 2015

SCAMBI TRA SCUOLE
all’insegna dei Medici

Le Vie dei Medici ha promosso e organizzato numerosi scambi tra studenti di scuole del Network Mediceo.

CERRETO GUIDI

PADULE DI FUCECCHIO

POGGIO A CAIANO

CECINA

PORTO FERRAIO

BARGA

PITIGLIANO

POGGIO IMPERIALE

altri scambi culturali

Ulteriori 20 scuole hanno effettuato uno “scambio” al Mumeloc, Museo della Memoria Locale di Cerreto Guidi, in quanto le Vie dei Medici sono  inserite nel proposta didattica del Museo.

laboratori tematici

Gli scambi culturali tra scuole hanno portato alla realizzazione e sviluppo di materiali e laboratori tematici attorno ai Medici e agli itinerari culturali, con la realizzazione di video, foto, ricerche e approfondimenti dal taglio molto giovane e originale.

elenco scuole che hanno condiviso Le Vie dei Medici

  • Scuola Media Pitigliano

  • Scuola Elementare Sovigliana, Vinci (FI)

  • Scuola Media Barga (LU)

  • Scuola Media Busoni – Vanghetti, Empoli (FI)

  • Scuola Media Seravezza (LU)

  • Scuola Media “Galilei” – Cecina (LI)

  • Scuola Media Castelfiorentino (FI)

  • Scuola Terranova Bracciolini (AR)

  • Scuola Media Certaldo (Fi)

  • Scuola Media Poggio a Caiano (Po)

  • Scuola Media Istituto Calasanzio – Empoli (Fi)

  • Scuola Media Colle Salvetti (LI)

  • Scuola Media Cecina – Bibbona (LI)

Riflessioni Classi al progetto 2017-2018

ALCUNE RIFLESSIONI DEGLI STUDENTI
A.S. 2017-2018

  • II A

    Per me Le Vie dei Medici è stato molto interessante e costruttivo perché abbiamo scoperto che la storia dei Medici è la storia del nostro territorio…”

    “E’ stato bellissimo ed emozionante!”

    Tutti siamo rimasti impressionati dalla grandezza e dalla sontuosità delle Ville Medicee ed in particolare dalla Villa di Poggio Imperiale…Il Progetto mi è piaciuto molto perché è stato come fare un salto nel passato immedesimandoci nei personaggi medicei.”

    “Il Progetto Le Vie dei Medici è stato molto interessante ed educativo. E’ stato bello ed emozionante parlare davanti ai coetanei e alle autorità. Questa esperienza mi ha arricchito culturalmente e la porterò con me per tutta la vita! La Prof. Vezzosi è perfettamente riuscita nel suo intento : “il territorio è il nostro libro di testo” …perché non c’è paragone fra vedere le riproduzioni dei quadri sulle pagine di un libro e l’emozione di vederle da vero ! Tutti i documenti materiali lasciati dai Medici ci hanno fatto capire come fossero stati potenti. Mi è piaciuto impersonare Ferdinando I, uno dei più illuminati personaggi della famiglia Medici.”

  • II B

    “Questa esperienza mi è servita a conoscere molte cose sul nostro territorio e a superare la difficoltà di parlare davanti a molte persone (penso di aver superato la sfida!). E’ stato molto bello quando tutti ascoltavano interessati quello che stavo dicendo. Questo Progetto mi è piaciuto anche perché ho fatto nuove amicizie.”

    “La cosa che più mi è piaciuta è stato parlare in inglese davanti ad un enorme pubblico ! e poi fare amicizie (abbiamo scambiato i numeri di telefono).”

    “Mi è piaciuto il fatto che per la prima volta erano le autorità ad ascoltarci…e poi è stato bello il pranzo al sacco insieme ai ragazzi di Portoferraio così abbiamo fatto amicizia.”

    E’ stato tutto fantastico! Abbiamo ricevuto tanti complimenti dalle persone importanti. Ci siamo messi alla prova con un lavoro di squadra. E’ stato un bel Progetto che ci ha fatto diventare esperti sui Medici e conoscere meglio il nostro territorio.. Siamo diventati così esperti che abbiamo individuato perisno gli errori che commettevano i ragazzi di Poggio Imperiale! Il Progetto si concluderà ad agosto e sarà sicuramente una nuova emozionante esperienza. Del Progetto Le Vie dei Medici non cambierei nulla, farei solo più scambi in tutta la Toscana.”

“…Sono convinto che l’unico investimento durevole, e nei tempi lunghi davvero fruttifero, sia l’investimento nell’educazione. Solo così riusciremo- se ci riusciremo– a salvare il patrimonio culturale della Nazione…Perché gli effetti del restauro si esauri- scono nel salvataggio di un’opera o di più opere. Gli effetti dell’educazione si misurano in termini di “incivilimento” degli uomini e delle donne. Ed è la “civiltà” – da intendere come consapevolezza condivisa di una cultura comune- quella che salva “per sempre” le opere d’arte e i monumenti, i paesaggi e i centri storici…”

Antonio Paolucci, 1998